LE MAREE MARMOREE

Nelle “Maree marmoree” l'artista abbraccia i tre strati fisici della materia, solido, liquido e areiforme, indagati in modo del tutto personale.
Il cielo realizzato con la tecnica del trompe-l'oeil, assume una doppia valenza è sia elemento leggero e sconfinato che principio “solido” e gravoso del marmo.
Il cielo raccontato e rappresentato dalla Kirchmayr si mostra in diverse vesti che ne esaltano la solida concretezza, colma di significato e stratificato come la superficie marmorea.
Il concetto di liquido, sin dal titolo delle opere, fa comprendere la relazione con il mare, nel quale nel concetto di orizzonte diventa una chiave per orientarsi in una distesa infinita di possibilità.